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Perché e come investire sulla comunicazione online aziendale

26 Marzo 2024
Perché e come investire sulla comunicazione online aziendale

Guardiamo meno televisione, passiamo più tempo in rete e, in particolar modo, sui social network. Andiamo in cerca di intrattenimento, informazioni, notizie di attualità, spunti e stimoli. Leggiamo di meno, l’attenzione cala velocemente e ci lasciamo attrarre molto di più dai contenuti dinamici, con i video che fanno la parte del leone per le quasi 43 milioni di persone in Italia ad essere attive sui social (numeri tratti dal rapporto Digital 2024 redatto da We Are Social in collaborazione con Meltwater).

Come non considerare tutto questo – e molto di più – quando si stia pianificando e organizzando una campagna di comunicazione online aziendale? Improvvisare, andare a corrente alternata o, peggio ancora, tentare di intercettare (spesso male ed in ritardo) le mode del momento sono tutti errori che vediamo comunemente fare a quanti non considerino l’investimento in comunicazione come parte integrante della strategia di rafforzamento del brand, mentre appare più che chiaro come al giorno d’oggi la connessione verso l’esterno – siano essi consumatori o possibili partner di una rete – passi per forza di cose attraverso i canali di comunicazione digitali. E i social network in maniera particolare.

Perché, se c’è un fatto che sta emergendo con inequivocabile chiarezza è la stanchezza verso un certo tipo di pubblicità, sorpassata da una commistione tra comunicazione, informazione e marketing che va pianificata e realizzata con consapevolezza e mediante l’utilizzo di un linguaggio che definisca quanto più possibile i valori dell’azienda.

Se volessimo rendere ancora più chiaramente il concetto, potremmo dire che quello che fino a qualche tempo fa era rappresentato dal blog aziendale, dove oltre alla celebrazione dei successi imprenditoriali si trattavano, saltuariamente o con una certa regolarità, argomenti connessi con l’attività del brand, dovrebbe oggi idealmente trasformarsi in un vero e proprio “palinsesto”, attraverso il quale mettersi in contatto con un’audience da raffinare e profilare sempre di più. Un palinsesto che si serva di tutti i mezzi a disposizione per avvicinarsi al pubblico, con la consapevolezza della velocità con la quale determinati equilibri si rimodulano.

I numeri della comunicazione online

investire sulla comunicazione online

Oggi, ad esempio, sempre prendendo i dati del rapporto succitato ci si accorge di come WhatsApp sia un canale da tenere in grande considerazione. È infatti la piattaforma social più utilizzata dagli italiani (precisamente dal 90,3%), ma risulta anche la preferita (dal 40,7%). Guardando i numeri sono infatti proprio le applicazioni di chat e messaggistica ad essere i servizi digitali più usati (dal 96,7% degli italiani tra i 16 e i 64 anni), seguiti dai social network (94,6%). Non viene dunque difficile immaginare dove, una volta pianificata la strategia di creazione dei contenuti da veicolare, essi debbano essere indirizzati per andare alla ricerca di un certo successo.

Tra le prime quattro motivazioni per cui si passa il tempo sui social, a detta del pubblico italiano, c’è proprio la raccolta di informazioni e la ricerca di ispirazioni su cose da fare o prodotti da acquistare, mentre i motori di ricerca continuano ad essere la fonte principale per quanto riguarda la scoperta di nuovi brand, prodotti o servizi, come dichiarato dal 40,8% degli utenti. Non sorprende che una delle voci in maggiore ascesa per ciò che riguarda il rapporto con le aziende sia proprio la pubblicità sui social, che è fonte di scoperta di nuovi brand/prodotti/servizi per il 25,1% degli utenti italiani.

Interessante a livello comunicativo, a conferma di come tutti gli aspetti di una strategia equilibrata vadano curati nel dettaglio, è la connessione tra attività social e sito internet aziendale. Il 56,1% delle persone dichiara infatti di cercare i brand online prima di procedere a qualsiasi acquisto, con il 55,8% che dichiara di aver visitato il sito di un marchio nell’ultimo mese. Una volta intercettato il potenziale interlocutore, dunque, il marchio aziendale deve dimostrare di essere affidabile attraverso un’ottima presentazione attraverso il sito e per bocca di quanti abbiano già avuto a che fare con esso.

Una persona su tre va infatti a leggere le recensioni e i feedback dei clienti precedenti quando si avvicina a un marchio, e anche qui, dal lato aziendale, sottovalutare l’importanza di un monitoraggio e una presenza costanti – a maggior ragione quando si verifichino eventi negativi come una stroncatura – può voler dire perdere la fiducia del potenziale nuovo cliente. Non dimentichiamoci che siamo nell’era della trasparenza, dove conta moltissimo la percezione della corrispondenza tra quanto viene detto o raccontato dall’azienda e quanto si verifichi nella realtà dei fatti.

Nel corso degli ultimi dodici mesi è cresciuta considerevolmente (del 9,6%) la spesa per la pubblicità digitale, inclusiva di ricerca online e social network. Perché ciò rappresenti un vero investimento e non una spesa al buio occorre integrare la comunicazione all’interno del piano strategico del marchio, seguirla ed aggiornarla con regolarità, utilizzando con piena consapevolezza tutti i canali che possano garantire visibilità all’esterno. Snobbarla o considerarla come elemento accessorio significherà, purtroppo per il marchio, trarne benefici minori del previsto, indipendentemente dall’impegno finanziario profuso.

Crediti immagini:
Immagine di freepik
Immagine di javi_indy su Freepik

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