Coinvolgimento del personale e intelligenza emotiva del manager
Il coinvolgimento dei dipendenti è ormai considerato a tutti gli effetti un fattore chiave nel successo di un’organizzazione. Più ricerche confermano come poter disporre di lavoratori coinvolti nei luoghi del lavoro corrisponda a livelli più alti sul fronte della motivazione e della produttività, con effetti benefici anche per ciò che riguarda i tempi di permanenza all’interno delle organizzazioni stesse. Oltre a ciò, il coinvolgimento porta ad avere aziende più innovative rispetto a quelle che possano soltanto disporre di dipendenti disposti a fermarsi al “compitino” (quando va bene…).
Tra quelli che sono considerati i fattori chiave per aumentare il coinvolgimento dei dipendenti c’è sicuramente da tenere in grande considerazione l’influsso e l’impatto che ha il coinvolgimento emotivo degli stessi leader e dei manager aziendali. È proprio questo aspetto che molto spesso fa sì che si venga a creare un ambiente di lavoro positivo, psicologicamente sicuro e dove si privilegi la solidarietà rispetto alla competizione spietata. Tutti elementi che contribuiscono a migliorare il benessere e il coinvolgimento dei dipendenti.
Ecco dunque che l’intelligenza emotiva, alla quale solitamente si assegna importanza in particolare nelle relazioni interpersonali, assurge a un ruolo centrale anche per ciò che riguarda le questioni strategico-organizzative aziendali.
Cos’è l’intelligenza emotiva
Ma cosa si intende per intelligenza emotiva? Da definizione si tratta di quell’insieme di abilità che aiutano gli individui a riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, così come quelle degli altri. Un concetto che viene inizialmente sviscerato nella pubblicazione di Daniel Goleman “Intelligenza emotiva: che cos’è e perché può renderci felici” (1997) e in seguito sarà utilizzato e studiato anche in ambito organizzativo/aziendale.
Gli aspetti fondamentali dell’intelligenza emotiva consistono nella consapevolezza di sé, dunque nella piena comprensione delle proprie emozioni e dei riflessi sul proprio comportamento, nell’autogestione, ovvero del lavoro su se stessi per tutto quello che riguarda la gestione della propria sfera emozionale, ivi compreso lo stress, nella consapevolezza sociale, che consiste nel riuscire a provare empatia per le situazioni altrui e comprenderne le prospettive, ed infine nella gestione delle relazioni, improntando le proprie azioni alla risoluzione dei conflitti, alla promozione della positività e al raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi.
Intelligenza emotiva del manager e riflessi in azienda
Come tutto ciò può riflettersi positivamente nella vita professionale in azienda?
- Aumento della fiducia e della trasparenza
Un manager emotivamente coinvolto si comporta in maniera aperta e onesta con i membri del team. Ciò favorisce il senso di sicurezza psicologica e incoraggia a condividere idee, esprimere preoccupazioni e correre il rischio di sbagliare senza timore di conseguenze negative.
- Crescita personale e professionale favorite
Manager con questa impostazione sono aperti al tutoraggio, al coaching e alle opportunità di apprendimento e avanzamento. Questi sono veri e propri investimenti nella crescita individuale e professionale delle persone che fanno parte dell’organizzazione.
- Aumento di motivazione e responsabilizzazione
Un leader emotivamente coinvolto è fonte di ispirazione e di motivazione, sa riconoscere i risultati del team ed è capace di fornire feedback costruttivi. Sa delegare ai membri del team almeno una parte delle decisioni e invoglia le persone ad assumersi la responsabilità del proprio lavoro. Sa che attraverso questo senso di autonomia aumenteranno la soddisfazione e l’impegno sul lavoro.
Far sì che il concetto di “Lead by Example” (ovvero che il primo esempio sia quello virtuoso di colui che esercita la leadership aziendale) non sia solo uno slogan svuotato di significato, ma al contrario rappresenti la linea guida dei manager in azienda, presuppone una buona consapevolezza di sé e delle relazioni con i dipendenti. Richiede partecipazione, coerenza, rispetto, ascolto e capacità di comunicazione, feedback onesto e costante, responsabilità e una buona dose di umiltà.
E in un mondo del lavoro che si sta evolvendo al ritmo frenetico dell’evoluzione tecnologica e dell’intelligenza artificiale, con tutti i rischi che ciò comporta per quel che riguarda i rapporti tra le persone, per l’empatia e per la creatività, saper coltivare e dare il giusto spazio all’intelligenza emotiva può rivelarsi un aspetto strategico capace di fare una vera differenza.
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Immagine di katemangostar su Freepik
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