La relazione della Generazione Y con l’ambiente di lavoro
Fianco a fianco, in azienda, convivono e interagiscono tra loro persone che appartengono a generazioni diverse, con le loro particolarità, forze e talvolta debolezze. Ogni organizzazione che volesse consapevolmente monitorare il clima aziendale, dovrebbe considerare con attenzione l’analisi delle prerogative collegate ad ogni fascia d’età, così da favorire sia la talent retention (termine che identifica una serie di atti indirizzati alla conservazione dei migliori talenti nell’organico aziendale) che l’attrattività nei confronti dell’esterno.
E se qualche tempo fa abbiamo tentato di comprendere in che modo la Generazione Z – ovvero la fascia più giovane – possa sentirsi pienamente a suo agio nel contesto lavorativo, oggi proviamo ad approfondire il discorso riguardante quella generazione che occupa ormai la maggioranza della popolazione aziendale. Parliamo dei cosiddetti Millennials, anche conosciuti come gli appartenenti alla Generazione Y.
Chi sono i Millennials, gli appartenenti alla Generazione Y
Con questi appellativi si indicano quei lavoratori nati tra il 1981 e il 1997, appartenenti ad una generazione caratterizzata da un maggiore utilizzo e una maggiore familiarità con la comunicazione, i media e le tecnologie digitali. Persone che hanno vissuto in prima persona l’evoluzione del mondo nel passaggio dall’analogico al digitale, cresciute durante la più importante recessione dopo la Depressione degli Anni ’30.
Si tratta di una generazione che presenta molti lati in comune con quella successiva (la Gen Z), ma che, anche per questioni anagrafiche, insieme all’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa e alla promozione di un ambiente di lavoro fondato su fiducia e collaborazione, non può che dare un’importanza centrale alla retribuzione, vista come simbolo dell’autorealizzazione personale e professionale. Al momento, nelle aziende italiane, questa generazione occupa il 50%, o anche più, dell’intera platea dei lavoratori.
Le particolarità della Generazione Y
La classifica Best Workplaces™ for Millennials 2023, stilata da Great Place to Work, ha analizzato i dati di 117 aziende e 16.465 Millennials e può fungere da ottima cartina di tornasole per comprendere le specificità del settore. Emerge subito come, andando ad indagare sul grado di fiducia che le persone provano nei confronti dell’organizzazione in cui lavorano, nelle aziende di dimensioni contenute, la soddisfazione maggiore per i Millennials si concentri sulla dimensione della Credibilità (92%), ovvero la percezione di attendibilità nei confronti del management, mentre per ciò che riguarda le società di maggiori dimensioni invece, il miglior punteggio verta sulla Coesione (96%), ovvero lo spirito di squadra tra colleghi.
Gli aspetti su cui i Millennials risultano più insoddisfatti, soprattutto facendo il confronto con le generazioni più mature, sono sicuramente Retribuzione e Benefit. È inoltre interessante notare come per le imprese sia più difficile agganciare questa generazione sul «purpose» (lo scopo) rispetto altre generazioni. Di importanza centrale, senza dubbio, è l’integrità delle persone con cui si collabora, sia nella relazione tra il singolo e l’azienda, sia per quel che riguarda i rapporti tra colleghi.
Volendo quindi riassumere gli aspetti principali a garanzia di un aumento della fiducia, appare fondamentale che l’azienda profonda energie nel miglioramento dell’ambiente di lavoro, che si dimostri equa per ciò che concerne l’aspetto retributivo e che sappia stimolare con i giusti riconoscimenti le persone che li meritano, in un sistema che metta comunicazione, competenza e meritocrazia tra i suoi elementi fondanti.
Come spesso abbiamo sottolineato, in palio ci sono le opportunità di miglioramento organizzativo e di innovazione in azienda. Stando ai dati della ricerca, quelle che si sono contraddistinte per i punteggi migliori nella valutazione dell’ambiente di lavoro registrano anche percentuali più alte nella sperimentazione di processi, attività e tecnologie in maniera innovativa. Le persone in azienda confermano di avere maggiori opportunità per sviluppare nuove e migliori modalità di lavoro, così come la fiducia dei Millennials nei confronti del vertice aziendale raggiunge livelli elevati. Ciò porta ad un’accresciuta coerenza rispetto ai valori aziendali, alla strategia di business e ad una maggiore propensione a farsi ambasciatore dell’azienda stessa, promuovendola all’esterno. E quale imprenditore non si augurerebbe tutto ciò?
Per investire in maniera appropriata – e soprattutto strategica – nel miglioramento organizzativo, tutti questi aspetti vanno tenuti nella massima considerazione.
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