Pianificare e comunicare per il bene della leadership aziendale

Impossibile non notare come si stiano vivendo momenti di affannosa ricerca di equilibrio per ciò che riguarda il mondo del lavoro, nel tentativo di provare a stabilizzare una situazione che negli ultimi anni è stata soggetta a continui ribaltamenti.
Emergono, sia dal lato dirigenziale che da quello dei lavoratori, esigenze che se da un lato, particolarmente a causa dell’incertezza economica derivata da guerra e crisi energetica, fanno propendere ad un ridimensionamento degli investimenti in termini di nuove assunzioni, formazione e benefit per i dipendenti, sul fronte delle risorse umane vanno invece a confermare come l’esperienza della pandemia abbia reso tangibile il desiderio di flessibilità e di bilanciamento tra sfera privata e vita lavorativa, nuovi paradigmi del lavoro moderno.
Come tentare di armonizzare le diverse istanze, guardando in prospettiva ai prossimi dodici mesi?
Ecco due suggerimenti.
Pianificare gli scenari
Se l’esperienza pandemica – a nostre spese purtroppo – ha insegnato qualcosa, è proprio che affidarsi soltanto alla reazione, aspettare che le cose succedano per prendere provvedimenti, può risultare davvero deleterio. Fondamentale invece mettersi a tavolino e guardare al futuro immaginando il migliore e il peggiore degli scenari, mettendo in piano gli accorgimenti per ognuna delle prospettive delineate. Monitorare costantemente la situazione, accorgendosi per tempo verso quale degli scenari ci si stia incamminando, permette di non affidarsi all’umore per prendere decisioni importanti e insieme, tanto per fare un esempio, di guadagnare tempo nei confronti di una concorrenza meno preparata.

Pianificare fa sicuramente il bene del business, evitando di agire con troppo ritardo o con troppa veemenza, ma nello stesso tempo va incontro alle esigenze dei team, che si sentono coinvolti nel piano in atto a livello aziendale. Tutto ciò può evitare pericolosi disallineamenti, come quelli che si stanno creando proprio in questo periodo in parecchie realtà aziendali a causa della continua incertezza relativa al lavoro da remoto. Benedetto in una fase, osteggiato come il peggiore dei mali in altre. Anche in casi come questo, la pianificazione delle esigenze aziendali permette di non esporsi a pericolose marce avanti e indietro, con conseguenti ricadute certamente positive sul morale dei dipendenti.
Comunicare presto, comunicare spesso
Non ci stancheremo mai di sottolineare l’importanza di una corretta e continua comunicazione. Coloro che hanno la responsabilità della leadership aziendale non devono sottrarsi ad una comunicazione tempestiva e soddisfacente nei confronti dei team di lavoro, rimanendo aperti e senza tentare di evitare le situazioni scomode. Una comunicazione costante fa sì che le persone si sentano più coinvolte e interessate, più pronte ad affrontare cambiamenti anche repentini.

Uno studio recente della Stanford Graduate School of Business conferma proprio come “un manager che ti sovraccarichi di informazioni può rischiare di apparire frustrante, ma uno che ti lasci all’oscuro può dare idea di non avere a cuore l’organizzazione”. Più che per qualsiasi altra capacità legata alla leadership, i dirigenti sono infatti ferocemente criticati per la scarsa comunicazione, tanto che i ricercatori di Stanford concludono consigliando espressamente di chiedere ai dipendenti le loro preferenze riguardo alla comunicazione personale e, in caso di dubbio, di aumentare la quantità di comunicazioni relative alle attività “per inviare un messaggio più forte di cura e attenzione“.
La motivazione è contagiosa, e per una volta sarà bene non metterla in quarantena.