Perché implementare un programma di Job Rotation
Fissare un obiettivo da raggiungere è il primo passo nella creazione di una strategia. Qualora l’obiettivo sia quello di incidere positivamente sulla motivazione del personale e sull’aumento delle competenze, con ricadute sulla produttività aziendale, nel ventaglio delle possibilità da prendere in considerazione non va sottovalutata l’ipotesi di ricorrere in maniera strutturata a quella che viene definita Job Rotation, ovvero una gestione dinamica del personale che preveda la rotazione tra diversi ruoli.
Le modalità di implementazione della Job Rotation possono essere diverse, qualora vi sia uno spostamento del lavoratore in ruoli di pari livello all’interno del suo settore di competenza (in questo caso si parla di lavoro a rotazione orizzontale) oppure se vi sia una crescita di livello (lavoro a rotazione verticale).
Job Rotation e Flessibilità
Il primo concetto da tenere bene a mente, sia dal lato aziendale che da quello del personale, è quello della necessaria flessibilità. Termine che subito fa pensare a smart working e polemiche connesse, è in realtà uno dei connotati più richiesti dalla platea dei lavoratori all’azienda moderna. Ovvero quella che intenda superare i concetti di ingessate gerarchie interne e fantozziane burocrazie abbracciando una gestione del personale basata sul benessere delle persone, sull’acquisizione continua di nuove competenze e sulla possibilità di individuare percorsi di carriera interni all’organizzazione.
Tutti concetti che si ritrovano nella rotazione delle mansioni, che unisce a tutto ciò anche la possibile acquisizione di una visione globale dei processi aziendali e, dal lato aziendale, rappresenta una fonte di attrattività nei confronti dei nuovi assunti, particolarmente nelle fasce più giovani. E proprio riferendosi ai vantaggi per l’organizzazione, non va sottovalutata la possibilità di scoprire talenti nascosti in ruoli dove non riescano a esprimere in tutto il loro potenziale, così come competenze ed esperienze che non si fossero apertamente manifestate fino a quel momento.
L’efficacia della Job Rotation
Un’azione ben strutturata di rotazione delle mansioni lavorative – sia nella fase di pianificazione che di monitoraggio dei risultati – può contribuire a creare e sviluppare profili lavorativi caratterizzati da elevati livelli di adattabilità, elasticità e flessibilità, incidere in maniera positiva sull’apprendimento costante e sui livelli di motivazione delle persone coinvolte.
Mettere il lavoratore in un contesto nuovo fa sì, per quel che riguarda in particolare le risorse meno giovani, che si vengano a creare nuovi stimoli, utili a combattere eventuali cali di interesse dovuti alla ripetitività dello stesso ruolo. Allo stesso modo, per i lavoratori più giovani, appare essere un’ottima occasione per confrontarsi con più mansioni, entrare in contatto con persone provenienti da differenti team di lavoro e aumentare le proprie competenze. Anche grazie alla possibilità di sfruttare la Job Rotation per imparare facendo, nonché di usufruire dell’apprendimento peer to peer, grazie al contributo di colleghi più esperti nel ruolo.
La pianificazione dei giusti tempi di rotazione e il monitoraggio dei risultati via via raggiunti fanno la differenza tra quello che può rivelarsi un esperimento peregrino e un efficace strumento che crei vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza. Cogliere le opportunità di crescita e di miglioramento sul fronte organizzativo e della produttività sono anch’esse questioni di strategia e di scelte consapevoli degli strumenti.
E spesso anche dei giusti consulenti ai quali affidarsi…
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